ANTONIO TOLOMEI
Nasce a Loreggia (Padova) il 23 agosto 1839 da Giampaolo, professore di diritto all'Università, e da Elisabetta Gennari.
Si laurea in lettere e filosofia. Nello stesso anno si sposa con la cugina Paolina Gennari. Dopo il Trattato di Villafranca, va esule in Piemonte; e nel '61 si laurea in legge a Modena. Nel '64 ritorna a Padova, dove fa parte del "Comitato Segreto Veneto" per la liberazione dall'Austria.
In questo periodo istituisce con Emilio Morpurgo una scuola serale per il popolo; fonda il periodico "Il Comune", bimestrale e poi settimanale, con celati intenti risorgimentali. Poeta sullo stile di Giovanni Prati, al quale si lega per profonda stima e devota amicizia, è anche traduttore eccellente di Lucrezio.
Numerose le sue pubblicazioni su problemi sociali ed economici, ma anche su argomenti d'arte e di letteratura con particolare riguardo all'epigrafia.
Nel '74 è deputato del Collegio di Montebelluna. In seguito alla caduta della destra storica nel '76, si ritira dalla vita parlamentare per dedicarsi ad una intensa opera di amministrazione comunale.
Nell'81 è sindaco di Padova, carica che lascierà nell'85 per ragioni di salute. Moltissime le sue benemerenze, ma su tutte emerge quella del salvataggio della Cappella degli Scrovegni e dei resti dell'Arena Romana.
Nella vita familiare fu provato dalla morte prematura della moglie contagiata dal morbillo curando i figlioletti, e da quella di tre figli, di cui uno a diciotto anni, che ha voluto assistere come infermiere durante tutta la lunga sofferenza.
Si spegne il 22 ottobre 1888, dopo dolorosissima malattia.
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